The vintage photographer

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The vintage photographer

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The vintage photographer

The passion of going through clothes at a vintage stall and touching an old dress, or vintage fabrics gives me a tremendous emotion….  I feel a bit like in the movie “The fabulous destiny of Amelie” when she infuses her hands into the pulsers and says “everyone calms their nerves as much as they can” and for me touching vintage clothes gives me this effect.

We will be telling you the story of Giuseppe Barbato known as “the vintage photographer” who owns more than 5,000 pieces including accessories, clothes and objects.  Among the objects to which I am most fond is a wooden casket of 1927 with an inscription to a woman called “naughty” an unusual message especially for the time.

He has another passion which is teaching. He tries to pass on the values of longevity of products to his students.  In the past objects were made and designed to last a long time, now they are designed to live for one season and then they are thrown away.

 

Giuseppe how was your love for photography born?

By browsing family albums. The photos of my parents as children have always captured me, the colors, the looks, even the same binding of the albums, has always fascinated me, I spent hours browsing them, I think that in those moments the need to photograph fermented in me, to capture beauty and eternally remember memories. Hence, also the passion for vintage research, old photos, clothes, objects, which with their signs are witnesses of a time gone by, telling their secrets, for me they are a source of inspiration, there are objects that manage to tell me storie. There is an object that I love, a powder port of the 50s with an aged mirror, inside a dry flower, and a train ticket … for me it tells of a love story, of that girl who adjusts her lipstick before meeting her loved one. Touching an ancient object is like reliving the stories of those who possessed it before you.

 

What is vintage to you?

Vintage has become one of my greatest passions. I have also made it a trademark for my photos, storing clothes and objects that I use to create my visual journeys. With the photographic settings that tell an era I bring people back to an imaginary place and then discover that in that place they are comfortable. I always advise my pupils to look for ancient objects for their photographs for a unique style and to be more eco-friendly. Because even in photography you can and must be sustainable. Think that many times for a photo shoot furniture, accessories and clothes are purchased then thrown away.  This is unstainable and lacks creativity.

 

Tell us about your other passion: teaching?

Yes,  just like my will to become a photographer I also strongly wanted to teach … when I teach I try to convey my passion for vintage items, it actually comes naturally to me. The message I try to portray to my students is one of ecology, but also not to buy very expensive and ultra-branded items.

What projects have you carried out with your students on reuse?

With my students, I had the opportunity to carry out many projects with focusing of the reuse of materials. The last one was in 2020 at the  ITI MEDI of San Giorgio called ” # mi RIFIUTO se questo è il futuro”, (“# I REFUSE if this is the future”)  a project that speaks about pollution thanks to the creation of pop images.

We launched 2 exhibitions one in collaboration with NOMEA events, and the other with Legambiente Campania. Unfortunately, the pandemic has stopped us, but we are trying to continue our project online

Do you have any hidden dreams?

I don’t think I have any hidden dreams because I try every day to fulfill my projects and I feel complete. I do the work I love, the photographer and the professor of photography and audiovisual communication.  I have a wonderful family, an archive that I love. Maybe I’d like to get back to normal right now, which I miss so much.

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Il Fotografo vintage

Vi raccontiamo la storia di Giuseppe Barbato “il fotografo vintage” che possiede più di 5.000 pezzi tra accessori, abiti ed oggettistica….    Tra gli oggetti a cui sono più affezionato è uno scrigno di legno del 1927 con dedica ad una donna chiamata “birichina” un insolito dedica per l’epoca.

Ha un’altra passione insegnare. Ai ragazzi cerca di trasmette il valore delle cose… In passato gli oggetti erano fatti per durare a lungo, ora il tempo di una stagione e sono già da buttare.

Ciao Giuseppe come è nato il tuo amore per la fotografia?

Sfogliando gli album di famiglia. Le foto dei miei genitori da ragazzi mi hanno sempre catturato, i colori, i look, anche la stessa rilegatura degli album, mi ha sempre affascinato, passavo ore a sfogliarli, penso che in quei momenti sia fermentato in me il bisogno di fotografare, per catturare la bellezza ed eternare i ricordi. Da qui anche la passione per la ricerca vintage, vecchie foto, abiti, oggetti, che con i loro segni sono testimoni di un tempo andato, raccontandone i segreti, per me sono fonte di ispirazione, ci sono oggetti che riescono a raccontarmi storie, c’è un oggetto che adoro, un porta cipria anni 50 con lo specchio invecchiato, all’interno un fiore secco, un francobollo è un biglietto del treno …per me racconta di una storia d’amore, di quella ragazza che si aggiusta il rossetto prima di incontrare la persona amata. Toccare un oggetto antico è come rivivere le storie di chi lo ha prima di te posseduto.

Cosa è per te il vintage?

Il vintage e diventato una delle mie più grandi passioni, ne ho fatto un marchio di fabbrica anche per le mie foto, archiviando abiti e oggetti che utilizzo per creare i miei viaggi visivi. Con le ambientazioni fotografiche che raccontano un’epoca riporto le persone in un posto immaginario per poi scoprire che in quel luogo sono a proprio agio. Consiglio sempre ai miei alunni di cercare per le loro fotografie oggetti antichi per uno stile unico e per essere più ecosostenibili. Perché anche nella fotografia si può e si deve essere sostenibili. Pensate che per un set fotografico spesso vengono comprati mobili, accessori, abiti che dopo vengono buttati. questo è insostenibile e anche poco creativo.

 Parlaci della tua altra passione: l’insegnamento?

Si come l’essere fotografo anche l’insegnamento l’ho voluto fortemente. Nell’insegnamento cerco di trasmettere la mia passione per il vintage, in realtà mi viene naturale, ma trovo sia anche un messaggio oltre che ecologico anche di non ostentazione di capì costosissimi e ultra griffati.

Che progetto hai realizzato con i tuoi alunni sul riuso?

Con i miei alunni ho avuto modo di realizzare progetti molti progetti con il tema del riuso. L’ultimo è stato. nel 2020 il calendario della scuola, l’ITI MEDI DI San Giorgio a Cremano, che si chiama” #mi RIFIUTO se questo è il futuro”, un progetto che parla di inquinamento grazie alla realizzazione di immagini pop all’apparenza ma con un significato scioccante, abbiamo fatto 2 mostre curate da NOMEA eventi, una in collaborazione con Legambiente Campania. Purtroppo la pandemia ci ha fermato, ma stiamo cercando di continuare il nostro progetto online.

Hai  qualche sogno nel cassetto?

Non credo di avere sogni nel cassetto, perché cerco ogni giorno di realizzare i miei progetti e non mi sento incompleto, faccio il lavoro che amo, il fotografo e il docente di fotografia e comunicazione audiovisiva, ho una splendida famiglia, un archivio che adoro. Forse in questo momento vorrei tornare alla normalità, cosa che mi manca tanto.

http://www.giuseppebarbato.com/personal.html